Molto difficile pubblicare qualcosa in questi giorni turbolenti, con il pensiero rivolto a Parigi, cercare un po’ di leggerezza nella musica quando anche la musica è stata violata, quando le orecchie ancora risuonano dell’orrore del Bataclan.
L’unica canzone che mi sento di ricordare, oggi, è Pensa di Fabrizio Moro: uscita nel 2007, presentata al Festival di Sanremo e vincitrice della sezione dedicata alle nuove proposte, questa canzone ha il merito di parlare di mafie da un punto di vista originale e non retorico. Un testo diretto, profondamente umano, una denuncia sociale che senza enfasi si rivolge all’individuo, ricordando che ciascuno di noi può scegliere, sempre.
Anche il video è significativo: girato da Marco Risi, vede la partecipazione di alcuni dei ragazzi del film Mery per sempre e di Rita Borsellino.
Scritto per contesti nostrani, per un isola di sangue che fra tante meraviglie, fra limoni e fra conchiglie … sotterra la coscienza nel cemento, questo brano resta un inno alla libertà, alla potenza del pensiero ed alla giustizia sociale.
E grida forte il suo appello all’uomo che c’è dietro ad ogni fucile,
Semplicemente
Pensa prima di sparare
Pensa prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto un attimo di più
Con la testa fra le mani
Un’opinione più coerente con il contesto per il quale questa canzone è stata scritta si trova in una sezione della BIBLIOTECA DIGITALE SULLA CAMORRA E CULTURA DELLA LEGALITÀ, pubblicata dall’Università di Napoli.
Bellissima