Devo confessare che nei confronti di Marina Rei nutrivo (e nutro) qualche pregiudizio: “Primavera” è uno di quei brani che riconosco dalle prime note e mi affretto a cambiare quando passa alla radio.
Eppure ho amato “un inverno da baciare” del 1999 e soprattutto amo questa canzone, “I miei complimenti”, tratta da “Inaspettamente” del 2000.
Testo poetico, doloroso, lucidamente straziato, accompagnato da un’armonia più lieve, racconta dei momenti in cui la rabbia si confonde e diventa amarezza, quando non resta altro che osservare il buio e aspettare che passi.
Ed accorgersi che è la vergogna quella che più tarda a passare, il non darsi pace per non aver capito, per non aver riconosciuto i segnali…
A dirla tutta c’è un altro brano che mi è piaciuto davvero, ma ha due difetti: il primo è che è tratto dall’odiato album di Primavera, ed il secondo è che s’intitola esattamente come una delle mie canzoni preferite già pubblicate su Mangianastri…