Eh, insomma, non posso rimandare ancora. Direi che è arrivato il momento di parlare del mio preferito.
Dopo l’ennesimo concerto (credo di essere a quota otto, ormai), dopo l’ennesima conferma, devo decidermi a pubblicare una sua canzone, una qualsiasi, almeno per cominciare. Non saprei dirvi se è la più rappresentativa, perché Daniele Silvestri è davvero un acrobata (titolo del suo ultimo lavoro, per chi non lo sapesse – uno dei migliori della sua carriera).
La sua musica spazia fra generi diversissimi, può essere funcky, jazz, rock, dance, può emozionarti e divertirti, può commuoverti e può farti ridere, può farti ballare e farti sognare, può essere una canzone d’impegno sociale o una riflessione intima. Forse l’unico filo che lega tutti i suoi brani è che ti aiuta a pensare, sempre. O almeno aiuta a pensare me.
In ogni caso eccoci qui con un brano decisamente poetico, dal titolo poco invitante “L’autostrada”, tratto dall’album Unò-Duè del 2002, che invece sa di polvere e pane alle olive, un brano che dalle prime note -tanto per capirci , al violino c’è Mauro Pagani- ci trasporta in questa provincia fatta di incrocio -casa – chiesa – croce…
Buon ascolto, stavolta non ho dubbi.
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